Traguardi accanto al “Comitato allagamenti via XX settembre” e all’associazione dei residenti del quartiere per presentare la raccolta firme e la mozione presentata in Comune. «Paghiamo l’inerzia delle amministrazioni passate, ma ora bisogna intervenire per risolvere il problema definitivamente»

«Siamo residenti e commercianti che hanno investito e credono in Veronetta, ma non possiamo andare sott’acqua due o tre volte all’anno. I danni economici sono ingenti, e talvolta non dimostrabili e per questo molti residenti e commercianti stanno pensando di andarsene. E questo fa male soprattutto per chi ha Veronetta nel cuore», afferma Moreno Marchiori referente Comitato allagamenti via XX Settembre, «siamo stufi di questa situazione, per questo abbiamo dato il via ad una raccolta firme che in pochi giorni ha già raggiunto quota 100, con la richiesta a Comune e Acque Veronesi della realizzazione di uno studio per identificare le soluzioni necessarie e di inserire l’opera con carattere d’urgenza nel piano triennale delle opere pubbliche».

Per Roberto Nicolini, presidente dell’Associazione Residenti Veronetta, «è necessario un incontro con assessore e Acque Veronesi sul tema, perché commercianti e residenti non possono vivere più volte all’anno ripetuti disagi, sia in termini economici che sanitari. In via XX settembre ci sono molte attività commerciali che hanno investito e credono nel quartiere, che noi consideriamo il più bello e frizzante della città, ma il Comune deve battere un colpo»

Tommaso Ferrari, consigliere comunale Traguardi, dichiara: «come Movimento da tempo seguiamo questi disagi sia qui che in altre aree come Santa Chiara. Il punto è che paghiamo anni di lacune delle precedenti amministrazioni, mancanza di lavori e di aggiornamenti dell’infrastruttura fognaria. Siamo arrivati al punto dove non si può più rimandare, bisogna intervenire prima che le persone abbandonino il quartiere. Per questo stamattina ho depositato una mozione per chiedere al Comune uno studio di fattibilità per risolvere la situazione».