Questa vicenda fotografa una volta di più l’amara condizione di una città incapace di tutelare gli asset strategici del suo territorio a causa di una classe dirigente inadeguata e autoreferenziale.

«Il report Ivass su Cattolica, nonostante i toni formali, parla chiaro» spiega Tommaso Ferrari, consigliere di Traguardi «la governance di Cattolica è un problema, e va cambiata alla svelta, in vista delle trasformazioni della società. Un duro colpo a chi ha amministrato l’ultima ridotta della finanza veronese, ma anche alla politica e per buona parte della classe dirigente cittadina, che con questo CdA sono sempre state solidali per la difesa di reciproci interessi molto distanti da quelli della società e della città.»

«Speriamo che questo ennesimo colpo renda finalmente chiaro che il compito della politica non è quello di entrare nelle scelte aziendali, ma di proteggere e sostenere gli asset strategici del territorio.»

Prosegue Pietro Trincanato, presidente di Traguardi:

«Per anni, invece, la nostra classe politica ha colpevolmente confuso la difesa del territorio con la copertura degli amici, accettando una gestione opaca e discutibile di Cattolica, e non facendo nulla mentre la città osservava impotente il declino di una società chiave per il suo tessuto economico.

Il triste risultato di questa linea politica è davanti ai nostri occhi, e il rapporto Ivass lo certifica senza appello.»

«Ancora una volta – concludono i rappresentanti del movimento civico – Verona non è stata in grado di preservare i suoi punti di forza, e ha dovuto attendere sollecitazioni dall’esterno per correggere le storture di una gestione autoreferenziale che riguarda il management di Cattolica ma anche la politica cittadina, che hanno sempre giocato in difesa silenziando qualunque voce critica. Il modo perfetto per difendere rendite, posizioni e amici, ma non la città e la sua economia.»