Il commento di Tommaso Ferrari alla decisione dell’amministratore delegato di AGSM di rassegnare le dimissioni a seguito delle polemiche politiche degli ultimi mesi sull’aggregazione della multiutility cittadina.

Le dimissioni di Finocchiaro sono l’ennesima sconfitta per Sboarina che si dimostra ancora una volta incapace di dare una direzione precisa ad Agsm.

L’alternarsi di due presidenti di Agsm in tre anni rappresenta un record imbarazzante per questa amministrazione, incapace e dilaniata da scontri interni, interessata solo a logiche di potere. La Lega infatti, principale responsabile della decisione di Finocchiaro, punta alla stallo chiedendo di fermarsi all’aggregazione con Aim Vicenza.

Al contrario, Traguardi ha presentato una mozione che mira a uno scenario opposto: continuare con i percorsi di aggregazione con logiche trasparenti e di mercato, con una visione industriale a lungo termine.

La totale incapacità gestionale, vittima di una lotta fratricida tra i partiti della maggioranza, reca invece grande danno alla città e rende evidente l’inadeguatezza dell’attuale maggioranza. Una cartina di tornasole dell’immobilismo di questa amministrazione e di una città che negli ultimi vent’anni manca di decisioni strategiche.

Finocchiaro nella sua lettera dichiara che ora la politica deve battere un colpo: noi le idee le abbiamo chiare e le abbiamo scritte nero su bianco: proseguire con meccanismi di aggregazione, procedure trasparenti e competitive e taglio dei CdA. Se si vuole uscire dalla politica che opprime la gestione di Agsm vanno fatte scelte nette, coraggiose e in discontinuità. Verona ha urgente bisogno di una svolta e di una classe dirigente nuova che metta alle spalle le recenti gestioni Tosi-Sboarina.