In attesa che il governo comunichi i piani della fase 2, il Comune può già pensare a come sostenere la ripresa. Traguardi ha avviato un confronto con gli operatori: le prime proposte, burocrazia semplificata e contributo sugli affitti.

Inutile nasconderlo, la crisi sanitaria in atto ha colpito forte anche la nostra economia. E se il problema è sistemico – dalle imprese ferme che rischiano di perdere clienti internazionali all’agricoltura priva di stagionali – alcune categorie, come commercianti e ristoratori, stanno pagando un prezzo particolarmente salato. Si tratta spesso di realtà piccole, famigliari, ma che generano posti di lavoro e che da due mesi sono state costrette a chiudere, con un solo risultato: zero guadagni, molte spese. Perché affitti, bollette, costi fissi e qualche anticipo ai dipendenti, in attesa degli ammortizzatori, non sono spariti di colpo.

«Dall’inizio dell’emergenza Traguardi è in contatto con numerosi attori dell’economia veronese, per monitorare la situazione ed elaborare proposte per quando si potrà ripartire – spiega Tommaso Ferrari, consigliere di Traguardi – È presto per sapere quali risorse arriveranno da Roma e da Bruxelles, e dove saranno indirizzate, ma pensiamo che sia già possibile ragionare su ciò che il Comune può fare da sé per aiutare gli operatori a risalire la china. Abbiamo elaborato un pacchetto di proposte, al centro due parole: semplificazione e collaborazione.

La semplificazione è quella che il Comune deve garantire a tutti gli operatori: proponiamo una finestra di tempo, almeno fino a fine anno ma estendibile in base agli eventi, con procedure semplificate per l’autorizzazione di nuovi plateatici, anche più distanti dai locali rispetto a quelli ordinari, e la possibilità di organizzare piccoli eventi con musica – nel rispetto delle norme della Fase 2 – in deroga rispetto ai regolamenti attuali. Meno carte e meno vincoli, per una città che torni a vivere, ma senza anarchia. Non un “liberi tutti” con plateatici ovunque e musica alta fino al mattino, ma un alleggerimento temporaneo di alcuni limiti per consentire a locali e negozi di ripartire più velocemente».

«Accanto a questo, la collaborazione, che è essenziale in un momento di emergenza – prosegue Massimo Babbi, revisore e responsabile economico di Traguardi – Collaborazione fra i cittadini, prima di tutto, con le Istituzioni a dare sostegno. Chiediamo che il Comune offra ai proprietari di immobili con attività commerciali in affitto sgravi IMU, anche pluriennali, a fronte della disponibilità a sospendere o ridurre gli affitti. In sostanza, per i contratti commerciali registrati prima del 1 febbraio 2020, il Comune sconta al proprietario lo stesso valore che il proprietario sconta all’attività in affitto. Sarebbe una boccata d’ossigeno per tante attività, che così non si troverebbero costrette a dover scegliere tra pagare l’affitto e i dipendenti, evitando licenziamenti. Ci rendiamo conto che la situazione sia difficile per tutti, ma proprio per questo occorre fare sistema, ognuno rinunciando a qualcosa per garantire a tutti una ripartenza più rapida e forte dopo l’emergenza».