Tommaso Ferrari e Giacomo Cona denunciano le condizioni del Museo di Storia Naturale: la chiusura poteva essere l’occasione per interventi minimi di manutenzione, ma sul punto l’Amministrazione sembra distratta.
Potrebbe rivestire un ruolo chiave per il turismo di prossimità di cui sentiremo molto parlare nei prossimi mesi, dato che le esposizioni di questo genere sono particolarmente amate dalle famiglie. Eppure, a pochi giorni dalla riapertura al pubblico, il Museo di Storia Naturale si presenta ancora con luci al neon danneggiate, teche di vetro con le crepe e macchie di umidità sulla moquette come “residuato” del nubifragio dell’estate scorsa che ha distrutto le vetrate, ora tenute insieme con lo scotch.
 
«La chiusura prolungata poteva essere l’occasione per predisporre quei piccoli interventi poco impegnativi, ma utili a restituire decoro e dignità a un museo tanto importante quanto trascurato», commenta Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi.
 
«Invece i visitatori che torneranno a Palazzo Pompei troveranno di nuovo le sale espositive male illuminate, il bel cortile interno inagibile a causa di un cornicione pericolante e visiteranno spazi che solo grazie allo strenuo impegno dei funzionari riescono ancora a raccontare pagine importanti del nostro passato».
 
Il Museo di Storia Naturale di Verona è stato un centro d’avanguardia per gli studi, le ricerche e la conservazione ed è tuttora famoso anche all’estero per le sue collezioni di valore inestimabile. Eppure «nella stragrande maggioranza delle sale la presentazione delle collezioni è obsoleta ed è un peccato, perché i contenuti potrebbero essere valorizzati da elementi interattivi e digitali, rivolti in special modo ai più piccoli», aggiunge Giacomo Cona, segretario di Traguardi.
 
«Ci rendiamo conto che l’operazione di rinnovamento di un museo è un processo senza fine, da adattare alle esigenze del pubblico a cui si rivolge, per questo ci chiediamo: cosa intende fare l’Amministrazione? Ci sono progetti già pronti nel cassetto per concorrere a uno dei tanti bandi, nazionali ed europei, che potrebbero ridare fiato al museo? C’è una strategia per cogliere l’occasione, quando l’occasione arriverà».
 
«Crediamo che occorra uscire dalla logica della sola sbigliettazione e investire risorse nel bilancio comunale per il rafforzamento della rete museale, anche in vista della ripresa del turismo», conclude Ferrari.