Ieri sera in Piazza Erbe abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso, una manifestazione organizzata da movimenti estremisti che, col pretesto del dissenso contro il Governo,  senza nessuna autorizzazione hanno invaso il cuore della città con urla e fumogeni in stile Napoli e Roma. E il Sindaco lascia fare.

Siamo i primi a sostenere che il nuovo DPCM rischia di causare enormi fratture sociali e un dissesto economico irreparabile. La chiusura alle 18 è sicuramente una scelta incomprensibile, che colpisce tutti gli operatori in maniera indiscriminata, penalizzando anche chi in questi mesi ha investito per adeguarsi alle nuove regole.

Gli esercenti vanno sostenuti, così come il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, ma le istituzioni non possono permettersi di assecondare proteste spontanee che hanno chiaramente un altro obiettivo. Per questo condanniamo con fermezza quanto accaduto ieri sera in piazza Erbe, dove alcuni (per fortuna pochi) estremisti veronesi hanno deciso di inscenare proteste con cori e fumogeni contro le decisioni del DPCM firmato da Conte, strumentalizzando bassamente una situazione dolorosa per migliaia di cittadini.

Quello che più ci lascia perplessi è che nessuno sia intervenuto per fermare la manifestazione, a due giorni di distanza dalle ordinanze che hanno inibito l’accesso a molti luoghi della città. Delle due una: o il Sindaco ammette di non riuscire a controllare la principale piazza cittadina in una domenica sera qualsiasi, il che sarebbe grave e preoccupante per la sicurezza dei veronesi, oppure il silenzio delle istituzioni dev’essere letto come una strizzata d’occhio ai soliti noti lanciatori fumogeni.

Una disparità di trattamento inspiegabile, se pensiamo che solo alcuni giorni fa, al campetto di via Cesare Abba, Sboarina si è divertito a giocare allo sceriffo, facendo intervenire la Polizia Locale in una situazione molto diversa e decisamente meno pericolosa per l’ordine e per la salute pubblici.

Mercoledì Confcommercio protesterà contro le previsioni nel nuovo DPCM, senza fumogeni e nel pieno rispetto delle norme. Noi saremo con loro, perché pensiamo che una soluzione alternativa sia non solo ma possibile ma necessaria, e lì crediamo dovrebbero essere anche i rappresentanti delle istituzioni, che in questi mesi hanno invece ondeggiato fra un esasperato interventismo muscolare e un sostegno di convenienza a tutte le proteste, senza mai tracciare una strategia precisa per la gestione del dopo-lockdown.

Non ci sono mai piaciuti i primi cittadini che amministrano facendo gli sceriffi, ma se almeno decidono di agire  in questo modo, non usino due pesi e due misure, in base al contesto e al luogo in cui si trovano. La salute pubblica è una cosa seria, sfruttarla per convenienza politica, oggi più che mai, è semplicemente inaccettabile.