Il Consigliere di Traguardi Ferrari interviene sulla riapertura delle scuole e il mancato spostamento dei seggi elettorali, che imporrà di interrompere le lezioni dopo solo una settimana.

Buona amministrazione significa innanzitutto stabilire un ordine di priorità fra i problemi, per provare a risolverli. In questo, il caso della scuola a Verona è emblematico: tante parole, tante rassicurazioni che non costano nulla, ma al momento di mettersi davvero al lavoro l‘amministrazione si defila.

La prova la vedremo il prossimo fine settimana, quando saremo chiamati a votare per elezioni regionali e referendum e ci recheremo tutti in fila per entrare… a scuola.

Dopo che a bambini e ragazzi sono stati imposti a lunghi mesi di interruzione, a distanza di nemmeno sette giorni dalla ripresa saranno costretti a lasciare di nuovo i banchi per fare posto ai seggi. Una follia, e una follia evitabilissima come dimostrano i casi di altri comuni, da Bergamo a Bosco Chiesanuova, dove le amministrazioni si sono date da fare per trovare sedi alternative per le votazioni e garantire la continuità didattica.

Una possibilità che a Verona è stata esclusa prima ancora di essere presa in considerazione, nonostante le richieste pressanti giunte da associazioni di famiglie e insegnanti che fin dal lockdown lavorano insieme al grido di “ridateci la scuola“. E gli spazi alternativi, probabilmente anche più adatti per garantire la sicurezza e il rispetto delle regole di profilassi, non mancherebbero, dalle sedi comunali decentrate agli edifici militari dismessi.

Un brutto segnale per i nostri ragazzi e per le loro famiglie, a dimostrazione che la scuola, purtroppo, resta sempre in coda all’elenco delle priorità.