Ad alcune settimane dall’inizio della Fase 2, le biblioteche civiche veronesi sono ancora aperte solo per il prestito. Le sale di letture di molte altre città universitarie sono già tornate a regime: quand’è che Verona si ricorderà dei suoi studenti?

«Sappiamo bene quali siano le difficoltà ed i rischi, ma non è più accettabile che non venga spesa alcuna parola sui giovani universitari veronesi, completamente abbandonati dalla politica cittadina. In una situazione di incertezza e di bisogno, ancora non si conosce nessuna azione concreta per far ripartire in sicurezza i luoghi di studio e socialità come le biblioteche» spiega Beatrice Verzè, consigliera di Traguardi in Quinta Circoscrizione.

«È stato un periodo di grandi sfide per tutti, anche per gli studenti universitari, lasciati ai margini del dibattito nazionale e locale, delegando ai singoli atenei gli oneri sulla gestione. Attendiamo ancora una decisa progettualità da parte dell’amministrazione perché tantissimi studenti veronesi o fuori sede possano tornare a studiare in sicurezza, sia nelle biblioteche civiche, in centro e nei quartieri, e valutando i margini per un accordo con l’Università di Verona.»

«Raccogliamo ogni giorno le proteste e le domande di tanti che sono abituati a vivere quotidianamente le biblioteche della nostra città. Vogliamo ricordare che queste non sono soltanto un luogo di studio e ricerca, ma diventano anche opportunità di rilancio per le zone limitrofe, dove sono presenti numerosi bar, negozi e librerie che vivono e sopravvivono grazie al contributo dei tanti studenti veronesi e fuori sede che usufruiscono di quei luoghi di socialità. Non possiamo più sopportare la mancanza di informazioni o di comunicazioni da parte dell’Amministrazione su questo tema.»

«La sessione d’esami estiva è già iniziata e non tutti hanno la possibilità di prepararsi in luoghi adatti come potrebbe esserlo la biblioteca o una sala studio e questo incide fortemente sul diritto allo studio. Mi aspetto da veronese e da studentessa che si intervenga al più presto: da parte di Traguardi c’è la massima disponibilità a collaborare con il Comune per velocizzare l’iter di riapertura in sicurezza, ma serve la volontà di farlo da parte dell’Amministrazione. Il Comune deve fare la sua parte innanzitutto con l’apertura della Biblioteca Civica, e le biblioteche comunali nei vari quartieri, visto che le strutture dell’Università di Verona sono ad uso esclusivo dei propri studenti. Ormai non ci sono più scuse: quasi tutte le città limitrofe hanno riaperto le loro biblioteche civiche. Qui, invece, il silenzio più totale. Sindaco e Giunta battano un colpo.»