Questa mattina, sotto la pioggia, i veronesi hanno trovato la pessima sorpresa di una lunga coda fuori dalla Biblioteca Civica. Le biblioteche hanno garantito un servizio prezioso durante l’emergenza, con le nuove regole si rischia di gettare alle ortiche il lavoro fatto.

«Le code di veronesi che sotto la pioggia attendono fuori dalla Biblioteca Civica potrebbero ispirare le più alte riflessioni sulla resilienza della cultura, ma sono in realtà la fotografia di un disservizio assurdo impossibile da spiegare ai cittadini che bisogna risolvere al più presto», esordisce Beatrice Verzè, consigliera di Traguardi in Quinta circoscrizione, che spiega:

«Nell’ultimo anno le nostre biblioteche hanno garantito, nel pieno dell’emergenza, un presidio culturale prezioso per la nostra città, adattandosi in ogni modo possibile per venire incontro ai cittadini, soprattutto nei quartieri. E fino a qualche giorno fa, il servizio di prestito funzionava alla perfezione, con operazioni snelle e immediate che consentivano ai cittadini di prenotare i libri da casa e passarli a ritirare restando in biblioteca giusto il tempo di comunicare il proprio nome all’operatore. Adesso, per qualche assurda ragione, non è più così, e il risultato lo stiamo già toccando con mano.»

«Garantire un servizio in sicurezza in tempi di emergenza sanitaria è fondamentale, ma non capiamo davvero come si sia arrivati all’introduzione di queste procedure, che imponendo ai cittadini di compilare un modulo per una sosta di meno di un minuto all’ingresso delle biblioteche non soltanto rallenta il servizio e grava i funzionari con operazioni inutili, ma per assurdo aumenta anche i rischi di contagio» prosegue Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi.

«La biblioteca, del resto, possiede già tutti i dati di chi prenota e ritira i libri, perché senza di essi non è possibile accedere al prestito. Che senso ha, dunque, rendere tutto più macchinoso, introducendo scartoffie inutili che appesantiscono il sistema, costringono gli utenti a rimanere più tempo all’interno dell’edificio e gravano i funzionari di una mansione extra sostanzialmente inutile?»

«Non si tratta soltanto di un disservizio fastidioso per i cittadini, che devono sprecare più tempo per accedere al servizio – concludono i rappresentanti del movimento civico – ma anche di un’aggiunta di burocrazia e carte inutili in piena controtendenza con quelle che dovrebbero essere le direttrici che guidano la pubblica amministrazione. Chiediamo all’Amministrazione di intervenire per ripristinare le procedure attive fino a pochi giorni fa per evitare ulteriori problemi agli utenti e per fare in modo che le biblioteche tornino subito ad essere quel luogo aperto, accogliente e vivo che i veronesi, soprattutto nei mesi della pandemia, hanno imparato a conoscere e apprezzare ancor più di prima.»